E perché non c'è copertura certa? L'azzardo sui giochi d'azzardo tentato dal governo sta facendo saltare il banco. Le aziende coinvolte non si sognano di pagare la multa (pur estremamente ridotta) e ricorrono in tribunale, mentre il gioco delle tre carte dei saltimbanchi Letta e Saccomanni è ormai chiaro agli occhi dei cittadini e a quelli, molto severi, della Corte dei conti che si è dichiarata addirittura imbarazzata per gli interventi del Governo su questo contenzioso tra un grado e l'altro di giudizio.
Seconda copertura scoperta: l'extragettito Iva per quasi un miliardo derivante da una nuova tranche di saldo dei debiti della Pa alle imprese . Quasi sicuramente il governo dovrà ricorrere alle clausole di salvaguardia e all'aumento di acconti (anch'esso "bacchettato" dalla Corte dei conti) e accise, per esempio sulla benzina. Il risultato? Tasse abolite per finta e tasse aumentate per davvero. Preparatevi a pagare l'IMU... e anche l'aumento dell'IVA.
Proviamo a capire il perchè.
Prendiamo, innanzitutto, alcuni dati che ci servono per spiegare e cioè (arrotondati per semplificare):
- il nostro debito è di circa € 2000 miliardi;
- il nostro PIL è di circa € 1500 miliardi;
- le entrate dello stato in un anno sono di circa € 800 miliardi.
Teniamo presente che per questioni di bilancio non possiamo superare un deficit (differenza tra le entrate e le spese) maggiore del 3% del PIL. Quindi se il nostro PIL è di € 1500 miliardi non possiamo superare il 3% di esso come deficit pari a 1500*3/100 = € 45 miliardi. In poche parole significa che la spesa dello Stato a fornte delle entrate di € 800 miliardi non può superare la cifra di € 845 miliardi (800+45).
Se ad oggi ci si preoccupa perchè abbiamo sforato e siamo al 3,1% significa che il deficit è di 1500*3,1/100 = € 46,5 miliardi, cioè si sta spendendo di più di quello consentito. Oppure può essere che a causa della crisi si sia ridotto il PIL per cui il deficit programmato incide di più, per cui si ha che 45*100/3,1 = € 1452 miliardi di PIL (il PIL si è ridotto a cause della crisi quindi per minore produzione).
Comunque sia stiamo parlando di € 1,5 miliardi di differenza ed è per questo che se le coperture previste saltano, come evidenziato dalla Corte dei Conti perchè non sono certe, la Legge di stabilità, che include il bilancio dello Stato, non rispetterà i parametri previsti.
A questo punto non rimane, al Governo, di andare a pescare dove è certo di prendere, cioè tassare i cittadini, e quindi l'IMU tagliata e l'aumento dell'IVA bloccata e rinviata dovranno essere sostituite da altre tasse (vedi service tax) o essere reinserite.
Ma il Governo ha un'altra possibilità, cioè ridurre le spese ed abbassare quel deficit di quanto basta per rientrare nel 3%. In sostanta se il PIL adesso è di € 1452 miliardi il 3% è 1452*3/100 = € 43,5 miliardi circa quindi le spese andrebbero ridotte di circa e 1,5 miliardi.
Teniamo presente sempre che comumque il defici di € 45 miliardi va sempre ad aumentare il debito pubblico che in questo caso aumenterebbe fino a € 2045 miliardi quest'anno, ed a a crescere sempre di più di anno in anno aumentando ancora di più, per interssi, le spese fermo restando che il PIL, per effetto della crisi scenderà sempre di più.
E' una catastrofe !!!!
A questo punto basterebbe stringere un pò la cingia e risparmiare su tante spese superflue tipo il fimanziamento ai partiti ed ai giornali, ridurre gli stipendi dei politici e dei super manager, ridurre le pensioni d'oro, eliminare gli investimenti inutili tipo TAV, F35, ect. ridurre od eliminare le missioni di pace (o di Guerra), insomma 1,5 miliardi si troverebbero facilmente, anzi sicuramente molti di più, basta volerlo.
MA QUESTI POLITICI LO VOGLIONO VERAMENTE ????
Enea Giancaterino - attivista M5S
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