Queste schede a lato vogliono spiegare una semplice proposta di come delle piccole agevolazioni farebbero ripartire l'economia guadagnandoci tutti, Stato compreso.
Chiaramente gli importi sono indicativi, servono per rendere l'idea, ma gli effetti sono reali.
Ovvio che l'impresa più è grande e maggiore è il risparmio che può usufruire e, di conseguenza, se riparte la grande impresa anche la piccola, per effetto dell'indotto, ne ha dei vantaggi economici.
Normale che ci sarà bisogno di alcuni deterrenti per evitare che qualcuno faccia il furbetto, tipo lincenziare per poi riassumere ed altri giochini che conosciamo.
Teniamo presente che così sembra poco ma moltiplicato per il numero dei dipendenti e per i mesi dell'anno si può arrivare anche a cifre consistenti per l'impresa.
Da considerare che, anche se ci sono delle disprità di trattamento tra il vechio dipendente ed il nuovo, in alternativa c'è la disoccupazione o la cassa integrazione per il senza lavoro e poi la situazione di disparità permane tale fino a quando l'economia non riparte completamente. A quel punto anche i nuovi assunti passano ad un regime normale ma nel frattempo lo Stato potrà prevedere altre misure agevolative per matenere l'economia ad alti regimi.
Cosideriamo che detta proposta può viaggiare in contemporanea con il reddito di cittadinanza, in quanto crea le condizioni per permettere ai soggetti di trovare lavoro e non usufruire dello stesso, con la misura di aumento del netto in busta potrà permettere ancor più facilmente la restituzione delle somme percepite dal reddito di cittadinanza appena si trovi occupazione
La presente agevolazione, insieme al reddito di cittadinanza,
contribuisce notevolemetne a combattere il lavoro nero quindi,
contestualmente, favorisce ancor di più il gettito fiscale per lo Stato.
Rimango in attesa di osservazioni per un costruttivo dibattito al fine di trovare la soluzione più condivisa.
Enea Giancaterino, attivista M5S
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