PUNTO 3 - RIFORMA FISCALE ED EQUILIBRIO SOCIALE

Oggi assistiamo all'ennesima presa per i fondelli del Governo, e dei partiti che lo sostengono, con l'eliminazione dell'IMU sulla prima casa per poi creare una tassa che la ricomprende (Service Tax) illudendoci (ma non ci credo) che pagheremo di meno. Lo Stato, lo sappiamo, e come una sanguisuga, ha sempre bisogno del nostro sangue, e sempre dagli stessi e mai di coloro a cui i politici devono rendere conto.
Partiamo da un principio base, che lo Stato non può chiedere soldi di più di quelli che ognuno può dare secondo la propria capacità contributiva (art. 53 costituzione) e che prima si deve salvaguardare la famiglia e poi viene tutto il resto (art. 31 della costituzione).

Quindi possiamo dire che tutto è in funzione del reddito che ognuno produce, tolte le spese per mantenere se stesso e la propria famiglia con una vita decorosa. Tutto il resto, chiamiamolo eccedenza, è il badget a cui lo Stato può attingere per il prelievo fiscale al fine di finanziare i servizi ed il suo apparato.
Stabilito questo principio ed ammettendo che non è ancora possibile, ma si spera accada in un prossimo futuro, avere la certezza matematica del reddito, per cui si ricorre ancora alla auto dichiarazioni, si possano prevedere delle norme che garantiscano i principi su indicati e creino un certo equilibrio sociale tra i cittadini.
Stabiliamo anche che, siccome ci deve essere la garanzia dello Stato al mantenimento di un minimo di condizioni economiche normali di vita, la cosiddetta eccedenza non serve ai cittadini a condizione che non si dimostri di reinvestirla per il sociale, nel mercato economico o nella propria azienda con investimenti per ammodernamenti, ampliamenti e per creare nuovo lavoro.
Allora si dovrà fare in modo che quanto più alta sia l'eccedenza più tasse si pagano in proporzione secondo criteri di progressività, che possono essere a scaglioni o a tasso fisso su importo variabile. 

Diamo una indicazione di come ciò si possa realizzare:
1) un singolo viene esonerato dal pagamento tasse fino a € 1.200,00 al mese (€ 14.400,00/anno);
2) una famiglia composta da moglie e marito viene esonerata per un reddito complessivo famigliare di € 1500, 00/mese (€ 18.000,00/anno);
3) una famiglia composta da moglie e marito + un figlio a carico viene esonerata per un reddito complessivo famigliare di € 1800, 00/mese (€ 21.600,00/anno) per ogni figlio in più a carico si aumenta di € 300,00/mese;
4) a partire dall'eccedenza della cifra esonerata si comincia a pagare la tassa sul reddito che potrebbe arrivare fino al 70% ma su importi al netto delle spese extra documentate o investimenti non finanziari;
5) i redditi di società non ridistribuiti ai soci e non destinati ad investimenti produttivi pagheranno allo stesso modo delle persone fisiche ma senza calcolare l'esonero a loro previsto;
6) Le società, ma anche persone fisiche titolati di partita IVA, che acquistano beni e servizi da imprese o società estere, faranno da sostituti d'imposta detraendo una ritenuta d'acconto, da versare all'erario entro un mese, calcolata sul ricavo di queste risultanti dalla fattura di acquisto (importo meno spese sotenute e documentate in fattura) ed applicando la stessa tassazione; Le suddette imprese e società estere dovranno essere registrate su apposito registro separato, a cura dei soggetti acquirenti, ed a fine anno andrà comunicato separatamente, all'agenzia delle Entrate, l'elenco completo dei nominativi e degli importi fattura, delle spese nelle stesse, e la ritenuta d'acconto trattenuta e versata. Lo Stato a fine anno calcolerà un enventuale conguaglio spettante all'impresa o società estera derivante dalla somma di tutte le operazioni economiche effettuate nel Paese in base al criterio di tassazione sopra indicato e comparando il tutto con il bilancio complessivo della società. Le società e titolari di partita Iva che usufriranno dei detti acquisti di servizi e beni, da imprese e società estere, e che non versano la ritenutà d'acconto, come sopra calcolata, non potranno detrarre dal loro utile, come spesa, l'importo della fattura relativa.

Che cosa produce questo sistema di tassazione in termini economici:
1) Il reddito esonerato dal pagamento tasse si allinea al reddito di cittadinanza in quanto condizione minima per vivere serenamente e tranquillamente, garanzie che uno Stato civile deve sempre dare;
2) oltre il reddito minimo non ha senso tenere altri soldi a meno chè non si facciano investimenti particolari (acquisto o ristrutturazione casa) o spese extra documentabili (rinnovo mobilia, acquisto auto nuova, vacanze ect.) che, per chi ha un reddito alto, non si possono negare al fine di avere un vita più agiata; ma le sue spese, tutte documentate altrimenti non si potranno detrarre, faranno muovere l'economia e produrranno reddito per altri cittadini eliminando anche il lavoro in nero.
3) ridurrà drasticamnete l'utilizzo di società off-shore nei paradisi fiscali per eludere il fisco in quanto le stesse dovranno pagare comunque le tasse in Italia, se fano utili per servizi e forniture in Italia;
4) ridurrà drasticamente le disparità sociali in quanto chi più ha più paga, a beneficio dei servizi sociali comuni, risolvendo anche l'enorme abuso perpetrato da chi percepisce le famose pensioni d'oro ed gli enormi stipendi manageriali (pubblici e privati) spesso non appropriati ed equilibrati alle funzioni svolte.
5) sicuramente non si avrà più il famoso 10% di cittadini che detiene il 50% della ricchezza italiana ma sarà tutto riequilibrato favorendo maggiori investimenti e spese per muovere l'economia, quindi producendo più lavoro, altrimenti lo Stato si prende quasi tutto (fino al 70% del proprio reddito eccedente) così avrà modo lui di investire e spendere per rilanciare l'aconomia e garantire, anche, un reddito minimo di cittadinanza.

Ragionamoci un attimo su questa mia idea, io credo che funzioni, e un aforisma che vorrei esprimere è questo: "La moneta è nata per girare, se sta ferma in banca non crea economia".

Chiaramente sono idee base che vanno meglio sviluppate ed analizzate, ma questo vuole essere una visione di riforma in un quadro generale d'interventi.

Enea Giancaterino - attivista m5s

Nessun commento:

Posta un commento