Oggi assistiamo ancora all'ulteriore presa per i fondelli degli italiani sul voto segreto in aula del Senato per la decadenza di Berlusconi.
NON E' COSI' !!! Il regolamento del Senato dice tutt'altro, certo bisogna interpretarlo, perchè così si usa in Italia, le leggi si interpretano, a seconda della convenienza, e non si applicano. Chi è più bravo, o furbo, la spunta e porta l'acqua nel proprio mulino.
Vediamo di non farci fregare ..... cerchiamo per una volta di non fare i fessi e di non abboccare sempre all'amo.
La costituzione stabilisce, all'articolo 63, che sono le rispettive Camere a valutare l'ineleggibilità o decadenza
"Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità." quindi la Giunta per le elezioni del Senato analizza e propone la decadenza di un Senatore la cui decisione finale spetta al Senato con votazione in aula.
Le votazioni si svolgono secondo l'art. 113 del regolamento del Senato, questo è il link
http://www.senato.it/1044?articolo=1107&sezione=153 di cui il comma 3 stabilisce.
"Sono effettuate a scrutinio segreto le votazioni comunque riguardanti persone e le elezioni mediante schede."
Propio qui nasce il problema, oggi molto dibattuto, a cui si fanno le ipotesi più strane ed improbabili per nascondere la mano dopo che si è lanciato il sasso (vedi il PD che ipotizza un voto contrario alla decadenza da parte del M5S per far ricadere la colpa sul PD stesso, visto che le votazioni sono a scrutinio segreto). Il M5S chiaramente si difende da questa ipotesi accusatoria e diffamatoria chiedendo, per sventarla, di modificare il regolamento, sapendo che tale richiesta rimarrà inascoltata e che, anche se fosse, per tale modifica il voto sarebbe comunque segreto, quindi potrebbe risolversi in un nulla di fatto.
Il fatto, invece, andrebbe affrontato in altro modo, cioè che il comma 3 surrichiamato
non è applicabile al caso di decadenza di un Senatore in quanto la seconda parte dello stesso riguarda le elezioni di un membro, quindi del Presidente, vice Presidenti, Segretari, Questori ect. e la prima riguarda persone nel senso stretto della parola, cioè votazioni di carattere politco in cui il Senato esprime un parere, anche se vincolante, tipo le dimissioni di un Senatore, che si possono accettare o rifiutare, ma anche provvedimenti riguardanti persone esterne al Senato (infatti il comma non parla di Senatori ma di persone) come potrebbe essere il caso dei nostri due marò in India. In questi casi, quindi, il voto è obbligatoriamente segreto perchè riguarda propriamente una o più persone specifiche, in una certa situazione personale, in cui il Senato esprime un giudizio, o prende un provedimento, totalmente di carattere politico e facoltativo, anche se vincolante.
Una decadenza invece, seppur riguardante una persona specifica, vale per tutti allo stesso modo, non può essere un voto politico in quanto è una applicazione di una specifica legge (Severino) in certe condizioni (sentenza definitiva o passata in giudicato) per cui sembrerebbe quasi una presa d'atto e non un parere personale di ogni singolo Senatore che facoltativamente e soggettivamente decide con voto segreto. La decadenza presume anche un dibattito in aula, per valutare la proposta della Giunta e verificare l'applicabilità al caso concreto, con tanto di presa di posizione e dichiarazione di voto, favorevole o contrario, dei singoli gruppi o singoli Senatori. Quindi che senso ha il voto segreto se ognuno preventivamente lo dichiara in aula? Sembrerebbe irrazionale.
Il voto segreto, in alcuni casi elencati nel comma 4 e 7 dell'articolo 113, può essere richiesto anche da un numero minimo di senatori (20) ma il caso della decadenza non è contemplato.
Addirittura la nota n. 3, sull'articolo stesso, specifica che anche le votazioni per le autorizzazioni a procedere siano effettuate con voto palese e che si può procedere secondo il comma 4 (su richiesta di 20 senatori), con il voto segreto, solo per i casi di sottoposizione all'arresto, alla perquisizione personale e domiciliare o ad altra privazione o limitazione della libertà personale, attenendo le deliberazioni stesse ai rapporti di cui agli articoli 13 e seguenti della Costituzione.
Il motivo di questa specificazione è contemplato, sempre nella stessa nota, nel periodo che recita: "
E ciò, in quanto le deliberazioni stesse costituiscono espressione di una prerogativa dell'Organo parlamentare nell'ambito del rapporto con altri Organi dello Stato e dunque non rappresentano in senso proprio "votazione riguardanti persone", ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 113, comma 3, del Regolamento.".
Il caso specifico della decadenza non è contemplato nell'art. 113, su come andrebbe votato, ma secondo Voi in una autorizzazione a procedere per indagare un Senatore, o per interrogarlo su un presunto reato, non c'è il voto segreto, e neanche può essere richiesto da 20 Senatori, ed una decadenza, invece, per un reato già accertato con condanna definitiva c'è il voto segreto? Mi sembra alquanto illogico ed irrazionale.
Le forze politiche che sono per il voto favorevole alla decadenza in oggetto, compreso il M5S, dovrebbero concentrasi maggiormente su questa analisi e chiedere la vera applicazione del regolamento e non perseguire soluzioni irrangiugibili, essendo in minoranza, ed inopportune in quanto cambiare adesso il regolamento, per affrontare la votazione sulla decadenza di Berlusconi, sembrerebbe più una persecuzione sulla persona (che è politicamente e strategicamente sbagliato) piuttosto che un modo di risolvere una deficenza del regolamento stesso.
Enea Giancaterino - attivista M5S