domenica 21 aprile 2013

INVALIDIAMO L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE NAPOLITANO

Qualsiasi eletto, dopo la proclamazione, deve essere convalidato dall'Assemblea di cui fa parte per verificare la sussistenza di requisiti di ineleggibilità e incompatibilità. Nel primo caso comporta la decadenza dell'eletto e nel secondo l'eletto deve dichiarare quale opzione sceglie al fine di rimuovere la causa di incompatibilità. Se l'eletto (in questo caso parlamentare) non decide entro un certo tempo (breve) gli viene comunicata la decadenza da membro dell'assemblea medesima.
Tutto ciò è stabilito dall' art. 66 della costituzione che recita: "Ciascuna Camera  giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità".
Credo che per applicare ciò ci voglia, se non si procede d'ufficio, comunque una contestazione precisa.
Gli Organi al quale spetta il compito di procedere alle verifiche dei titoli è, alla Camera, la Giunta per le elezioni e, al Senato, la Giunta per le elezioni e le immunità, e finché non vengono istituite quelle nuove, a seguito di nuove elezioni, vengono convalidate quelle precedenti, come è accaduto nella seduta del 15 marzo 2013.
Non mi sembra che in quella seduta si siano convalidati gli eletti ma si è comunicato solamente la decisione di alcuni pochissimi parlamentari che hanno optato per altra carica.
Il M5S ha sollevato il problema e chiesto di procedere, credo, ad una verifica in quanto nel parlamento ci sono molti, circa 170, eletti che risultano essere incompatibili o ineleggibili a cui la Giunta, anche se provvisoria, avrebbe dovuto accertare e procedere con le deliberazioni del caso.
Il non procedere a verifica ha comportato che alcuni parlamentari, non avendo potenzialmente i requisiti, invece di essere sostituiti o optare, come hanno fatto alcuni di loro recentemente dopo la contestazione del M5S, hanno potuto votare il nuovo Presidente della Repubblica che altrimenti, forse, non avrebbero potuto farlo sfalsando il risultato che, benché non avrebbe influito sul quorum della sesta votazione, avrebbe influito sicuramente sul quorum della quarta e quinta.

Il M5S potrebbe valutare un eventuale ricorso per invalidare l'elezione del Presidente della Repubblica a seguito di questa valutazione previa verifica dell'irregolarità procedurale sentiti, preventivamente, esperti costituzionalisti.

Anche se ciò non fosse possibile si potrebbe tentare, a livello mediatico, di provarci lo stesso in quanto potrebbe avere un forte valore politico e di coerenza con le nostre battaglie sulla legalità e trasparenza.

Enea Giancaterino, attivista M5S

5 commenti:

  1. sarebbe troppo bello e troppo corretto per essere vero.... secondo me resteremo con il Presidente Napolitano

    RispondiElimina
  2. Comunque un tentativo si potrebbe fare ...

    RispondiElimina
  3. Fate il tentativo anche se penso ce lo dovremo tenere per altri 7 anni tranne che morte sopravvenga!!!

    RispondiElimina
  4. Interessantissima iniziativa! Dunque: 738-170=568; quorum 504!
    Proposta per primo disegno di legge M5S: matematica obbligatoria per tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spett.le Anonimo la invito a leggere attentamente. Ho detto che ciò non avrebbe influito sulla sesta votazione, che avrebbe riportato il risultato sopra evidenziato, ma bensì sulla quarta e quinta in cui si sarebbe potuto raggiungere il quorum sulla candidatura di Prodi non rendendo necessaria, quindi, la sesta votazione. Siccome questo non lo possiamo sapere, in quanto non sono stati sostituiti i 170 presunti parlamentari ineleggibili e incompatibili, si presume che l'elezione tutta, dal primo al sesto tentativo, sia potenzialmente annullabile a causa di alcuni grandi elettori che non potevano presenziarla, o che non l'avrebbero dovuta presenziare, se la Giunta avesse fatto il suo dovere

      Elimina